L'arcipelago della Maddalena - Guida Turistica

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.: PARCO NAZIONALE DELL'ARCIPELAGO DI LA MADDALENA
 Il Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena è un parco geomarino; si estende su una superficie - tra terra e mare - superiore ai 12.000 ettari con ben 180 chilometri di coste. Comprende tutte le isole e gli isolotti appartenenti al territorio del Comune di La Maddalena. Il territorio del Parco Nazionale dell'Arcipelago rappresenterà anche una parte significativa del territorio dello Stato italiano e della Sardegna nell'istituendo parco marino internazionale delle Bocche di Bonifacio.
  L'arcipelago di La Maddalena ricade tra le aree più importanti per la fauna vertebratica (Anfibi, Rettili, Uccelli, Mammiferi) e in particolare per gli uccelli marini nidificanti. Dalle ricerche avviate dal Parco Nazionale è emerso che il sistema delle piccole isole tra la Sardegna e la Corsica rappresentano inoltre una tappa importante per la sosta degli uccelli migratori transahariani nel passo pre-riproduttivo.
 La fauna vertebratica dell'Arcipelago di La Maddalena costituisce un campione rappresentativo della comunità del Mediterraneo centro occidentale, sia per quanto riguarda la sua componente terrestre che quella marina.
 Sono ben rappresentate, tra i rettili, popolazioni di specie endemiche del sistema Sardo-Corso (Archeolacerta bedriagae, Algyroides fitzingeri) o minacciate in parte a livello mondiale (Phillodactylus europaeus, Testudo hermanii robertensis, Testudo marginata). Sebbene per questo aspetto non si possa parlare in assoluto di un sito di valenza unica, va tuttavia messa in evidenza la rilevanza globale per alcune specie di uccelli marini nidificanti nell'arcipelago quali il gabbiano corso (Larus audouinii), unica specie di gabbiano endemico del Mediterraneo; e la sottospecie Mediterranea del Marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis desmarestii) le cui popolazioni all'interno dell'area rappresentano rispettivamente l'1% e il 3% della popolazione mondiale.
 Anche le popolazioni di Calonectris diomedea raggiungono con circa 1800 coppie nidificanti il 3% della popolazione mediterranea di questa specie. L'Arcipelago inoltre ospita l'unica popolazione del Mare Mediterraneo di sterna comune (Sterna hirundo), specie che nidifica e si alimenta unicamente nell'ambiente marino, di rilevanza internazionale.
 Ad esclusione del Gabbiano reale, tutte le altre specie godono della particolare protezione della Direttiva "Uccelli selvatici" (79/409), della normativa nazionale (legge n. 157/1992) e regionale (L.R. n. 23/1998). Tra la fauna esotica ha creato alcuni problemi la introduzione di cinghiali di incerta provenienza nelle biocenosi dell'isola di Caprera e di Spargi,
L'Avifauna
Uccelli marini
 Gli uccelli marini nidificanti nell'Arcipelago di La Maddalena sono tra gli elementi più caratterizzanti del Parco Nazionale e la loro conservazione e gestione entra nelle finalità istituzionali dell'area protetta. I primi censimenti sistematici effettuati nell'Arcipelago risalgono al 1978-80 e si riferiscono al "Progetto Gabbiano corso" del IUCN/WWF Internazionale nel cui ambito sono state raccolte anche informazioni su altre specie di uccelli marini (Schenk, 1979; Schenk & Meschini, 1986).
 Successivamente sono stati realizzati censimenti completi o parziali da parte di ricercatori italiani, tedeschi e, soprattutto, francesi i cui risultati sono stati pubblicati soltanto in parte (Thibault et al., 1988; 1989; Schenk & Torre, 1986; 1988). Tutti i dati disponibili relativi al decennio 1985-94 sono affluiti nello studio sul "Parco Marino Internazionale Sardegna Corsica" che individua anche le aree di particolare importanza per l'avifauna nidificante.
 Meritano un cenno particolare le ricerche del prematuramente scomparso Giovanni Cesaraccio, sintetizzate nell' Avifauna dell'Arcipelago di La Maddalena (Cesaraccio, senza anno) e, in parte, nell' Atlante degli uccelli nidificanti in Italia (Meschini & Frugis, 1993).
 Nel 1998 è stato realizzato da parte di MEDMARAVIS e dell'ICRAM un "Rapporto sull'avifauna marina nidificante Parco Nazionale dell'Asinara, Parco Nazionale dell'Arcipelago della Maddalena" che analizza la bibliografia esistente e contiene i risultati della ricerca sul campo, iniziata nella seconda metà di giugno, relativamente a Berta maggiore, Berta minore, Uccello delle tempeste, Cormorano dal ciuffo, Gabbiano corso e Sterna comune, di cui è stata documentata la riproduzione nel 1998 di Calonectris diomedea, Phalacrocorax aristotelis desmarestii, Larus audouinii e Sterna hirundo. Ad esclusione del Gabbiano reale, tutte le altre specie godono della particolare protezione della Direttiva "Uccelli selvatici" (79/409), della normativa nazionale (legge n. 157/1992) e regionale (L.R. n. 23/1998). La sottospecie mediterranea del Marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis desmarestii) e il Gabbiano corso (Larus audouinii) figurano inoltre nella "Lista delle specie di uccelli della Direttiva 79/409 considerate come "prioritarie per un cofinanziamento a titolo di Life". Il Gabbiano corso, unica specie di gabbiano endemico del Mediterraneo, è tuttora inserito nel Red Data Book dell'IUCN come specie "a più basso rischio e dipendente da interventi conservazionistici" a livello mondiale (Lower Risk, conservation dependent).
La Spiaggia Rosa, un mito intramontabile.
 Esaltata per lo straordinario effetto cromatico da Michelangelo Antonioni nel film "Deserto Rosso" primo film a colori del maestro di Ferrara (1964), oggi, grazie alle norme di salvaguardia del Parco è completamente tutelata.
 Presidiata dalle guide del Parco la si può ammirare come un'opera d'arte, come un autentico capolavoro della natura, senza però calpestarne l'arenile e senza fare il bagno.
 A distanza di tre anni dal provvedimento di tutela integrale e dalle norme di salvaguardia, che, evitano gli ancoraggi nella prateria di Posidonia che alimenta la spiaggia di scheletri di briozoi e foraminiferi di colore rosa, la spiaggia più famosa del mondo ha ripreso la sua colorazione naturale, quella che stregò M. Antonioni e Monica Vitti nel lontano '64 quando, a frequentare quest'angolo di paradiso erano solo i maddalenini e i pochi turisti del Club Mediterranèe che organizzavano i bivacchi a Budelli per i vacanzieri in cerca di emozioni.